Cristiana Falcone vanta oltre 20 anni di esperienza professionale nella elaborazione di strategie ed implementazione di partnership per lo sviluppo del business maturata collaborando con i leader di aziende multinazionali (SONY, Shell, Revlon),  interagendo con organizzazioni governative internazionali (ILO, IFAD, FAO, UNDCCP, IADB) e operando nel mondo dei media (Radio Televisione Italiana, Gruppo Espresso, Univision, Viacom). L’articolo è stato scritto e redatto grazie alla sua collaborazione, la quale ci permette di avere un quadro sicuramente più specifico del Metaverso.

Cosa è successo al World Economic Forum a Davos?

Al World Economic Forum che si è tenuto a Davos molti sono stati i temi affrontati e gli argomenti non riguardano solo finanza e criptovalute. Una tematica molto discussa è stata anche quella del metaverso, ed è venuta fuori una perplessità molto importante durante il dibattito: nei mondi del metaverso i crimini verranno puniti e in che modo? Per fortuna la risposta è positiva e tutte le attività non lecite o poco corrette sono soggette a dure pene e sanzioni.

Il Ministro di Stato degli Emirati Arabi è stato l’autore di questa riflessione su questo tipo di intelligenza artificiale. Il Ministro di Stato ha chiesto di definire delle leggi ad hoc volte alla prevenzione e a scoraggiare comportamenti nocivi sulle piattaforme e, all’agenzia International Telecommunication Union delle Nazioni Unite, ha dichiarato: “Se invio un messaggio su WhatsApp è un testo, giusto? Potrebbe terrorizzarti, ma in una certa misura non creerà reazioni tali da portare a un disturbo da stress post-traumatico. Se però entro nel metaverso, quel mondo realistico di cui stiamo parlando che sarà accessibile in futuro, con l’obiettivo di ucciderti, e tu assisti all’evento, si arriverà a un estremo su cui sarà necessario intervenire, perché tutti siamo d’accordo sul fatto che alcune cose siano inaccettabili”. Possiamo dire di non essere sicuri che un messaggio WhatsApp non possa creare un trauma a chi lo riceve, tutto dipende dal livello di sensibilità che ogni individuo ha e che fa percepire il testo più o meno traumatico.

Cos’è di preciso il metaverso?

Come si evince nel blog di Cristiana Falcone, paragonare un’app di messaggistica come WhatsApp a tutte quelle che fanno riferimento al metaverso, evidenzia come unica differenza il tipo di coinvolgimento a cui va incontro chi decide di entrare nel mondo virtuale e di mettere un visore VR. Il visore VR, comunque, non è il solo modo per poter accedere ai mondi virtuali, ma è possibile farlo con un display o anche con degli auricolari. Il ministro arabo ha di sicuro ragione sul fatto che occorrono regole adeguate e limpide da utilizzare quando il buonsenso non viene utilizzato. Si potrebbero applicare le norme già utilizzate per le piattaforme online in modo da prevenire ogni azione non lecita e fare in modo da avere una normativa che tuteli anche il mondo del metaverso e che non ci sia anarchia che, di sicuro, comporterebbe solo situazioni negative come già avviene nell’ambito degli asset digitali.