Lo Studio Legale Parente Bianculli annuncia la pubblicazione di un approfondimento dedicato a una recente e significativa decisione dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) di Roma, che ha affrontato un caso di frode informatica particolarmente insidiosa.

La vicenda riguarda una cliente che, ingannata da falsi operatori bancari, è stata indotta a concedere l’accesso remoto al proprio computer e ad autorizzare due bonifici istantanei. Pur avendo stabilito che le operazioni fossero state tecnicamente autorizzate dalla stessa vittima, il Collegio ha ritenuto di dover valutare anche la condotta dell’istituto di credito alla luce degli obblighi contrattuali di sicurezza e del principio di buona fede.

Con la decisione n. 0008198/2025, l’ABF ha applicato l’art. 1227 del Codice Civile, riconoscendo un concorso di colpa tra la cliente e la banca e disponendo un rimborso parziale di 17.000 euro. La pronuncia fornisce importanti chiarimenti sull’operatività della normativa in tema di pagamenti non autorizzati e sui limiti degli obblighi antifrode previsti dal Regolamento (UE) 2018/389. Le truffe telefoniche dei bonifici bancari, alla pari delle truffe cripto blockchain, sono tra le più sofisticate che utilizzano tecniche di ingegneria sociale.

Questa decisione conferma che, anche quando la frode avviene tramite sofisticati raggiri come gli sms spoofed, le banche hanno comunque il dovere di dimostrare di aver adottato adeguati sistemi di sicurezza. Allo stesso tempo, i clienti devono prestare la massima attenzione per evitare condotte che possano configurare una colpa grave“, ha dichiarato l’Avv. Domenico Bianculli, che ha seguito il ricorso presso l’ABF.

L’analisi completa della vicenda e della motivazione del Collegio è disponibile sul blog dello Studio Legale Parente Bianculli al seguente link: