La Cooperativa Tre Fiammelle a Foggia è un esempio emblematico di resilienza imprenditoriale e capacità di trasformare una crisi in un’opportunità di miglioramento. Dopo l’interdittiva antimafia del 2023, che ha temporaneamente oscurato la sua lunga storia di eccellenza nel settore del Facility Management, l’azienda ha intrapreso un percorso di rinnovamento che l’ha portata a consolidare la propria identità fondata su trasparenza, legalità e innovazione. Un percorso non semplice, ma che ha restituito alla cooperativa un’immagine solida e una nuova fiducia da parte di istituzioni, partner e clienti.

Il controllo giudiziario come opportunità di rilancio

L’interdittiva antimafia, emessa dal Prefetto di Foggia a febbraio 2023, è stata un duro colpo per Tre Fiammelle. Le accuse riguardavano presunti legami indiretti con esponenti della criminalità organizzata, ipotesi mai provate in sede penale ma ritenute sufficienti per destare preoccupazioni. La risposta della cooperativa, tuttavia, non è stata di chiusura, ma di apertura e collaborazione. Con il Decreto n. 3/2023 del 19 settembre 2023, il Tribunale Ordinario di Bari ha disposto un controllo giudiziario, consentendo all’azienda di continuare le proprie attività sotto la supervisione di un amministratore giudiziario.

Questo strumento, previsto dall’art. 34-bis del D. Lgs. n. 159/2011, non solo ha garantito la continuità operativa, ma ha rappresentato per Tre Fiammelle un’occasione per rivedere le proprie procedure e implementare misure innovative che rafforzassero la governance aziendale. L’amministratore giudiziario Avv. Luca D’Amore, insieme al Generale Gerardo Vincenzo Restaino, nominato nuovo Presidente del Consiglio di Amministrazione, ha introdotto un modello di gestione improntato alla massima trasparenza.

Un modello di self-cleaning per un futuro migliore

La cooperativa ha adottato con convinzione il cosiddetto modello di “self-cleaning”, ovvero un insieme di strategie preventive per garantire la piena conformità alle normative e tutelare la propria reputazione. Tra le misure principali:

  • Rinnovamento della leadership: Il fondatore Michele D’Alba ha scelto di fare un passo indietro, lasciando spazio a una nuova guida che rappresentasse un punto di rottura rispetto al passato. Il Generale Restaino, ex comandante del Raggruppamento Autonomo del Ministero della Difesa, ha portato rigore, esperienza e credibilità.
  • Controlli interni rafforzati: Sono stati introdotti protocolli di monitoraggio più stringenti per prevenire ogni possibile tentativo di condizionamento esterno.
  • Collaborazione con le istituzioni: La cooperativa ha lavorato a stretto contatto con le autorità per garantire un allineamento costante alle direttive normative e dimostrare la propria buona fede.

Queste iniziative hanno permesso di trasformare una fase critica in un’opportunità per migliorare non solo i processi interni, ma anche le relazioni con clienti e partner.

Progetti concreti e innovativi durante il controllo giudiziario

Nonostante il contesto complesso, la coop Tre Fiammelle non ha mai interrotto la propria operatività. Al contrario, ha continuato a distinguersi per l’eccellenza dei servizi offerti e la capacità di innovare. Tra i progetti di maggiore rilevanza:

  • Riqualificazione energetica: Interventi presso il Liceo Scientifico Statale “Ettore Majorana” di Latina e altri 49 istituti scolastici della Provincia di Latina hanno migliorato l’efficienza energetica e ridotto le emissioni grazie all’utilizzo di caldaie ad alta tecnologia.
  • Manutenzione avanzata: L’introduzione di tecniche di manutenzione 4.0, con sistemi di realtà aumentata, ha garantito maggiore efficienza e sicurezza nella gestione degli impianti di aziende come ENAV Spa.
  • Gestione del verde pubblico: La cooperativa ha ottenuto un contratto quinquennale per la manutenzione delle aree verdi di Lucera, dimostrando un forte impegno verso la sostenibilità e l’integrazione del personale preesistente.

Questi progetti testimoniano come la cooperativa non abbia perso di vista la propria missione, anzi, abbia sfruttato la sfida dell’interdittiva per rafforzare la qualità dei propri interventi.

Lezioni di resilienza per altre aziende

Il caso di Tre Fiammelle rappresenta un modello per altre imprese che si trovano a fronteggiare momenti di difficoltà simili. La capacità di affrontare le accuse con trasparenza, adottare misure di self-cleaning e investire in innovazione dimostra che è possibile superare le crisi, uscendone rafforzati.

La cooperativa ha insegnato che l’interdittiva antimafia non deve essere vista come una condanna definitiva, ma come un’occasione per migliorare e dimostrare la propria integrità. Collaborare con le autorità, accogliere un controllo esterno e rinnovarsi profondamente sono passi necessari per riconquistare la fiducia del mercato e dei propri stakeholder.

Un nuovo capitolo all’insegna della legalità

Oggi, la coop Tre Fiammelle è una cooperativa che guarda al futuro con fiducia. La fine dell’interdittiva antimafia e il completamento del controllo giudiziario rappresentano il coronamento di un percorso difficile ma necessario. Sotto la guida del Generale Restaino e grazie all’impegno dei suoi dipendenti, l’azienda continua a essere un punto di riferimento per il settore dei servizi integrati.

Questo percorso di legalità e innovazione non solo ha rilanciato l’azienda, ma ha anche contribuito a creare un modello di riferimento per tutte le realtà imprenditoriali che vogliono operare in modo trasparente, sostenibile e responsabile.